Archive for aprile 2016

The most innovative designers consciously reject the standard option box and cultivate an appetite for thinking wrong.

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apr 2016

Gaierhof, négociant in stile trentino. 3 Variazioni sul Pinot grigio. Sabato 23 aprile 2016, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

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Rientriamo in Italia, questa settimana, dopo l’escursione in Alsazia. In Trentino, per la precisione.

L’azienda che ospitiamo, Gaierhof, che ha sede nel piccolo comune dal nome poetico di Roveré della Luna, è una delle poche aziende vinicole italiane che si dichiara quasi completamente ed orgogliosamente “negociant”. Negociant è un termine francese che identifica quelle aziende che acquistano le uve dai coltivatori e si “limitano” a trasformarle in vino. E’ una figura molto diffusa in Francia, soprattutto nella Champagne. Non tutti sanno che la gran parte dello champagne (e, spesso, anche etichette di alta qualità) è appunto prodotto da aziende che non posseggono vigne, ma acquistano le uve da recoltants (coltivatori).

Questo fenomeno è piuttosto diffuso anche in Italia, ma molte aziende tendono a nasconderlo. Eppure, non sempre è vero che il vino proveniente da un produttore che svolge l’intero ciclo produttivo (vigna-cantina) sia migliore di quello fatto da un trasformatore specializzato che ha acquistato le uve da un coltivatore specializzato.

Gaierhof nasce nei primi anni 90 (la proprietà è della famiglia Togn, già alla seconda generazione) ed è ormai una realtà consolidata con una produzione che si aggira sulle 800 mila bottiglie. I conferitori/contadini sono 160 e possiedono cica 170 ettari di vigne sparse nelle zone più vocate oltre che di Roveré della Luna, della Val di Cembra, la Piana Rotaliana, le colline Avisiane e la Vallagarina.

Per la verità, una deroga alle regola negociant c’è: da alcuni anni la famiglia Togn ha acquisito Maso Poli, a Pressano di Lavis: qui vengono prodotti, da vigneti di proprietà, alcuni “cru” aziendali.

Ampia è la gamma delle etichette della Gaierhof. Abbiamo perciò scelto un tema particolare: 3 variazioni sul tema Pinot Grigio: 3 modi diversi di interpretare questo interessante vitigno:

Trentino Pinot Grigio 2015. Colore giallo carico, brillante, profumo fine , delicato e gradevole tipicamente fruttato che ricorda la pera matura. Sapore secco, sapido, rotondo , pieno di carattere e armonico con una struttura equilibrata. Si presta a svariati abbinamenti, da minestre asciutte con salse sostenute, alle minestre di trippe, i piatti a base di uova e la trota alla brace; dai gnocchi di prugne fino a lessi di carne e pollame.

Trentino Pinot Grigio Ramato 2015. E’ il Pinot grigio più “autentico”, vinificato in rosso con la macerazione delle bucce che danno, appunto un colore ramato. Il Pinot Grigio ha un colore ramato, buccia di cipolla. Profumo fine , delicato e gradevole, tipicamente fruttato e

floreale. Ricorda i fiori bianchi di acacia fino a giungere alla pera e alle tonalità di frutti esotici. Sapore secco, sapido, rotondo , pieno di carattere e armonico con una struttura equilibrata e leggermente più sostenuta rispetto al fratello bianco con il quale può condividere gli abbinamenti, anche se si può spingere anche su qualche piatto più robusto.

Trentino Pinot Grigio Maso Poli 2015. Colore giallo paglierino con riflessi ramati, profumo delicato e gradevole con l’inconfondibile nota di pera, gusto secco, fine e armonico con buona struttura e persistenza. Ottimo come aperitivo, non disdegna i primi piatti tipici della cucina mediterranea, la trota alla brace, i lessi di carne e pollame

Come sempre, in abbinamento alcune curiosità dalla nostra gastronomia.

Vi aspettiamo! 

Come ogni sabato, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui vini in degustazione:

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13

apr 2016

Domaine de la Tour Blanche: l’eleganza dei bianchi alsaziani. Sabato 16 aprile 2016, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

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E’ la settimana del 50° Vinitaly, i vini italiani sono protagonisti sulla stampa, in televisione e sul web, addirittura nelle polemiche politiche. Ma noi ci concediamo una “vacanza” all’estero pescando alcune perle dai vini delle nostre importazioni.

Una rapida escursione in Alsazia, la più piccola delle regioni francesi ai confini con la Germania e la Svizzera, più volte contesa nella storia, oggi è sede (Strasburgo) del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa.

Dal punto di vista vitivinicolo è una regione molto interessante e con alcune particolarità: è una delle poche regioni al mondo dove si coltivano quasi esclusivamente uve bianche; tra le uve bianche hanno predominanza assoluta quelle aromatiche (Riesling, Gewurztraminer, Moscato); a differenza di tutte le altre zone vinicole francesi, qui, nelle denominazioni dei vini, prevale il nome del vitigno e non quello del territorio geografico; Il clima e la latitudine ne fanno una regione nordica, ma i suoi vini sono diversi per stile e struttura a quelli delle pur vicine aree tedesche del Reno e del Palatinato.

L’azienda che ospitiamo è una delle più antiche in Alsazia, la famiglia Klack si tramanda di padre in figlio il mestiere di vigneron fin dal 1628. Domaine de la Tour Blanche ha sede a Riquewihr, splendido villaggio di origine medievale con scorci e paesaggi da fiaba.

Il Domaine de la Tour Blanche è una piccola azienda di 7 ettari da cui ricava dalle 50 alle 60 mila bottiglie l’anno, tutte di vini bianchi, salvo una piccola parcella di Pinot Nero.  

La filosofia produttiva della famiglia Klack si ispira alla tradizione: vengono applicati metodi naturali sia in vigna che in cantina; l’età media delle viti è di 50 anni. Ne risultano vini caratterizzati da grande ricchezza, finezza ed eleganza.

Questi i vini i degustazione nella mattinata di sabato: 

Alsace Riesling 2013. Secco, raffinato, delicatamente fruttato, offre un bouquet di una grande scorrevolezza, con sfumature a volte minerali, a volte floreali.

E’ il vino gourmet per eccellenza. E’ incomparabile con pesce, crostacei, frutti di mare, carni bianche e, naturalmente, crauti. 

Alsace Gewurztraminer 2013. Corposo e robusto, sviluppa aromi ricchi di frutta, fiori e spezie.

Potente e seducente, a volte un po’ amabile, è perfetto come aperitivo, con piatti esotici, formaggi forti e dessert.

Come sempre, in abbinamento alcune curiosità dalla nostra gastronomia.

Vi aspettiamo!

Come ogni sabato, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui vini in degustazione

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07

apr 2016

Cantine San Marzano: maturità cooperativa salentina. Sabato 9 aprile 2016, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

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Vigilia dell’apertura del 50° Vinitaly in compagnia di una bella realtà pugliese: le Cantine San Marzano. Per la cronaca: l’omonimo pomodoro trae il suo nome da San Marzano sul Sarno, in Campania, mentre qui siamo a San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto, paese costruito da esuli albanesi nel XV secolo dove si parla ancora la lingua albanese.

Siamo vicino Manduria, nella terra del Primitivo, dove vigne e ulivi fioriscono fianco a fianco su un manto di terra rossa. San Marzano è una importante realtà cooperativa, nata nei primi anni 60 e formata oggi da oltre 1200 soci viticultori. Le coltivazioni, in prevalenza ad alberello, si incentrano sui vitigni autoctoni: primitivo, negroamaro, malvasia nera, moscato. Ampia la gamma dei vini prodotti, tutti di indubbia qualità e caratterizzata da un eccezionale rapporto qualità prezzo. Numerosi i riconoscimenti che le Cantine San Marzano hanno raccolto negli ultimi anni sia in Italia che all’estero e con solo con le loro riserve: basti l’esempio del Primitivo Talò, in degustazione sabato, fresco 3 bicchieri sulla guida Gambero Rosso 2016.

Questi, dunque, i vini in degustazione:

Salento Moscato Estella 2015. Ottenuto dall’omonimo vitigno ha colore giallo paglierino tenue con riflessi verde brillante; si apre all’olfatto con fragranti note floreali e mielate unite a sentori di frutta esotica fresca. Avvolge il palato con una decisa spalla acida, supportata quest’ultima da un’armonica morbidezza. Abbinamenti: Ideale per la cucina di mare: antipasti misti, crostacei crudi, primi piatti con sughi rosa di pesce.

Salento Rosato il Pumo 2015. Come (quasi) tutti i rosati salentini, ottenuto da un 100% di Negroamaro, ha un bel colore rosa brillante con riflessi rubino. I profumi sono intensi con note di ciliegia, rosa e melagrana. In bocca è fresco ed equilibrato, ma evidenzia una buona struttura. Abbinamenti: antipasti all’italiana, zuppa di pesce, pesce al cartoccio o al forno, formaggi giovani o leggermente stagionati

Primitivo di Manduria Talò 2013. Dall’uva omonima, svolge un affinamento di 6 mesi in barriques. Rosso rubino arricchito da riflessi violacei; profumo opulento che rimanda alle ciliegie mature e alla prugna, con gradevoli note di cacao e vaniglia. Vino di struttura notevole, ammorbidito dal suadente calore del Primitivo, che termina in note di lunga dolcezza. Abbinamenti: primi piatti robusti, carni d’agnello, cacciagione con salse elaborate, formaggi a pasta dura. 

Come sempre, in abbinamento alcune curiosità dalla nostra gastronomia.

Vi aspettiamo! 

Come ogni sabato, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui vini in degustazione

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