Archive for febbraio 2018

The most innovative designers consciously reject the standard option box and cultivate an appetite for thinking wrong.

20

feb 2018

Guido Porro, il Nebbiolo ed il Barolo di Serralunga incontrano i Formaggi di Forme d’Autore. Sabato 24 febbraio 2018, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

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Restiamo in Piemonte, con rossi importanti ai quali affianchiamo formaggi importanti abruzzesi e non solo. 

Da tre generazioni la famiglia di Guido Porro coltiva gli 8 ettari di splendide vigne che, su da una cresta di Serralunga d’Alba degradano verso valle. Dalla cantina-abitazione si gode un panorama mozzafiato sul Castello di Serralunga, sugli anfiteatri coperti di vigne a perdita d’occhio e, sullo sfondo, la corona delle Alpi su cui svetta il Monviso.

A Serralunga si trovano alcuni dei cru più prestigiosi del Barolo; e la famiglia Porro possiede diversi vigneti all’interno dei cru Lazzarito, Santa Caterina e i Pari, dove si coltivano Nebbiolo, Barbera e Dolcetto. L’infaticabile Guido ha saputo, negli ultimi anni, valorizzare al massimo l’esperienza familiare, mietendo successi soprattutto con i suoi Baroli. Ricordiamo ancora quando Guido venne a trovarci, nel novembre del 2011, per festeggiare il suo primo “tre bicchieri” con il Barolo Lazzairasco 2007.

Da allora i premi ed i riconoscimenti si sono moltiplicati, ma Guido non si è montato la testa e continua a sfornare vini di grande livello con uno stile moderno, ma rispettoso della tradizione e della terra. 

Proporremo, questo sabato, un classico confronto tra il Nebbiolo d’Alba ed il Barolo “base” di Guido Porro, due grandi rossi accomunati, oltre che dall’uva di origine, da un ottimo rapporto qualità prezzo. 

Nebbiolo d’Alba Camilu 2016. Invecchiamento in botte grande per 6 mesi. Colore rosso granato, intenso. Profumo: nette sensazioni di frutta rossa matura. Sapore: giustamente tannico, molto piacevole per la sua morbidezza dovuta a un giusto rapporto tannino/corpo. Ottimo con primi piatti saporiti, carni rosse in genere, formaggi stagionati. 

Barolo Gianetto 2013. E’ il vigneto destinato a Barolo più giovane di Guido Porro (la prima vendemmia è stata la 2011). Esposto a sud-est. Dopo una fermentazione spontanea e un invecchiamento di tre anni in grandi botti di rovere di Slavonia, questo Nebbiolo è finalmente pronto. E’ già meravigliosamente espressivo, ostentando un ampio profumo di petali di viola e voluttuosi lamponi freschi. Al palato è insolitamente amichevole ed invitante a compensare la buona struttura tannica. Rosso da carni salsate, brasate o arrosto, anche speziate. Formaggi stagionati dalla fitta trama. 

Grandi vini, grandi formaggi! Ad accompagnare i vini, questa settimana, avremo l’affinatore Antonello Egizi in persona che ci guiderà in un fantastico percorso fra alcune delle creazioni casearie di Forme d’Autore di Balsorano.                                                                 

Ti aspettiamo!

Come ogni sabato, in occasione della degustazione, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui prodotti in degustazione:

Solo per la giornata di Sabato 24 febbraio 2017:                                           

Nebbiolo d’Alba Camilu 2016 12,60 invece di € 14,60 

Barolo Gianetto 2013 26,00 invece di € 30,00

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13

feb 2018

Bricco dei Guazzi, rossi d’autore nel Monferrato Casalese. Sabato 17 febbraio 2018, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

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Bricco dei Guazzi è una splendida tenuta nel cuore del Monferrato Casalese, in provincia di Asti. Il comune è Olivola, piccolissimo centro con meno di 100 abitanti. La proprietà si estende attorno ad una collina (“bric” in dialetto piemontese) ricoperta e circondata da 35 ettari di vigneti. In cima alla collina una stupenda villa cinquecentesca, Villa Guazzo Candiani. Bricco dei Guazzi è l’espressione piemontese della galassia Genagricola, braccio agricolo delle Assicurazioni Generali.

Nei vigneti di Bricco dei Guazzi si coltivano Barbera, Cortese, Chardonnay, Merlot ed un vitigno poco diffuso, l’Albarossa, uva “inventata” dal Dott. Dalmasso, incrociando una varietà locale di Nebbiolo (Nebbiolo di Dronero, detto anche Chatus) con la Barbera, allo scopo di superare alcune criticità dei singoli vitigni. Da pochi anni l’Albarossa è stato ammesso nella Doc Piemonte e Bricco dei Guazzi è la prima azienda in termini di produzione per questo varietà.

Due i vini che assaggeremo sabato: 

Barbera d’Asti DOCG 2015. Una Barbera dall’eccezionale rapporto qualità prezzo. Colore rosso rubino brillante, con sfumature violacee. Al naso esprime sentori caldi e fruttati in cui si ritrovano note di piccoli frutti a bacca rossa e confettura. Al palato è rotondo e pieno, con una rusticità ben domata e una trama tannica fitta e setosa. Appena speziato nel finale, mantiene un’ottima persistenza. Ottimo su primi piatti dal sapore deciso, piatti di carne arrosto, formaggi di media stagionatura. 

Albarossa Piemonte DOC 2015. Riscoperto da un recente passato ha già ottenuto numerosi riconoscimenti. Affina per 14 mesi in barrique. Rosso rubino intenso, quasi impenetrabile. Caldo e avvolgente al naso con intesi aromi di mirtillo e altri piccoli frutti a bacca rossa, mescolati con aromi di caffè tostato e di cuoio. Al palato è rotondo e pieno, grande concentrazione di frutto sorretta da un profilo tannico che lo rende un vino importante ma di grande piacevolezza. Grande rosso per piatti complessi di carne, cacciagione, formaggi stagionati. 

Ad accompagnare i vini, come sempre, alcune specialità dal nostro banco gastronomico fra le quali un altro fantastico formaggio elaborato da Antonello Egizi di Forme d’Autore di Balsorano.                                                                 

Ti aspettiamo! 

Come ogni sabato, in occasione della degustazione, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui prodotti in degustazione:

Solo per la giornata di Sabato 17 febbraio 2017:                                           

Barbera d’Asti DOCG 2015 9,30invece di € 10,60 

Albarossa Piemonte DOC 2015 19,00invece di € 22,00

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07

feb 2018

Monti Cecubi, tra storia e modernità. I vitigni autoctoni del Lazio meridionale. Sabato 10 febbraio 2018, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

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I Monti Cecubi sono in effetti delle dolci colline che si estendono nell’entroterra tra Gaeta e Sperlonga. Zona vinicola e olivicola di antichissime tradizioni, terra d’origine dell’oliva itrana e del Cecubo, prestigioso vino celebrato da Plinio il Vecchio, Columella, Orazio*. E’ un comprensorio ricco di bellezze naturalistiche tra uliveti e foreste di sugheri tra i quali si aprono spesso squarci sullo splendido mare della Riviera di Ulisse.

L’azienda che ospitiamo questo sabato è la Monti Cecubi di Itri, nata verso la fine degli anni 90 per volontà del notaio Schettino di Formia che acquistò alcuni terreni in questa zona e si dedicò ad un certosino recupero dei vitigni autoctoni che su queste colline erano coltivati.

Dal 2013 l’azienda è diretta da Chiara Fabietti giovane enologa con una importante precedente esperienza nella nostra provincia, nel territorio del Cesanese. I vitigni coltivati sono soprattutto quelli autoctoni, a cominciare dall’Abbuoto, ma da qualche anno si stanno sperimentando anche vitigni di altre provenienze. Le coltivazioni sono condotte con protocolli biologici. La produzione comprende 3 bianchi, 3 rossi ed un passito, oltre a un ottimo olio, ovviamente da olive della cultivar Itrana. 

Due i vini che assaggeremo sabato: 

Thymos Bianco 2016, ottenuto da uve Boccabianca (varietà autoctona di falanghina), Uva Pane, San Giuseppe Bianco, Ciciniello. Mosti sottoposti a criomacerazione. Giallo paglierino con riflessi dorati. Profumo: fresco e minerale, con note di mela verde e pesca. In bocca è pieno e deciso, sapido e di spiccata mineralità, persistente. Abbinamenti gastronomici: vino dai caratteri complessi ed esclusivi. Si presta ottimamente come aperitivo o per accompagnare piatti di pesce crudo, fritture e crostacei. 

Abbuoto 2015. 100% uve Abbuoto, coltivato sul versante di Fondi, quasi sicuramente il vitigno da cui si otteneva il Cecubo, uno dei vini preferiti dagli antichi romani. Affinamento in botte grande. Rosso porpora. Profumo: sentori di prugna si fondono a note calde di caffè e cioccolato. Sapore: l’inizio di bocca è fresco e piacevolmente sapido. Il sapore poi si fa più complesso con un tannino elegante e cremoso. La lunghezza lascia note di cannella e caffè. Abbinamenti gastronomici: zuppe saporite, come la “pettola” (piatto tipico locale), carni rosse e formaggi stagionati. Da provare con il cioccolato.    

Ad accompagnare i vini, questa settimana avremo le “zazicchie” di Maiale e di Bufalo dell’Agromacelleria Antonio Lauretti di Amaseno e un fantastico formaggio elaborato da Antonello Egizi di Forme d’Autore di Balsorano.

Ti aspettiamo!

Come ogni sabato, in occasione della degustazione, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui prodotti in degustazione:

Solo per la giornata di Sabato 10 febbraio 2017:                                           

Thymos Bianco 2016 7,50invece di € 8,80 

Abbuoto 2015 9,90invece di € 11,90

*Se vuoi approfondire:

https://www.lucianopignataro.it/a/il-cecubo-di-masseria-schettino/78773/

http://www.monticecubi.it/

http://www.enoagricola.org/monti-cecubi-enologia-lazio-sud/

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