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01

apr 2014

Alla riscoperta del Marsala e dei suoi fratelli: La Cantina Martinez. Sabato 29 marzo, dalle 11 alle 13. Degustazione gratuita

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Il Marsala, questo sconosciuto. Sconosciuto soprattutto a noi italiani che dopo averlo maltrattato, lo abbiamo quasi dimenticato. Si tratta invece di uno dei più straordinari gioielli enologici della nostra penisola. Accurate selezioni delle uve, appassimenti, paziente lavoro di cantina, sapienti miscelazioni, lunghissimi invecchiamenti consentono di ottenere un prodotto che sfida il tempo e le mode (non a caso un tempo veniva chiamato Vino Perpetuo, definizione derivante dalla tecnica del rabbocco delle botti, messa a punto a Marsala e che gli spagnoli chiamano Solera) e che suscita grandi emozioni in degustazione. Le fortune del Marsala cominciano nel ‘700 quando gli inglesi (John Woodhouse per primo), lo scoprirono, ne modificarono la ricetta fortificandolo con alcool per renderlo trasportabile e lo fecero conoscere al mondo che contava in quell’epoca. Successivamente varie famiglie inglesi investirono a Marsala, tanto è vero che ancora oggi diversi “Bagli” portano nomi inglesi. Nell’800 anche nobili famiglie siciliane (Florio, Martinez) si dedicarono alla produzione del Marsala.

La storia vinicola dei Martinez inizia nel 1866, quando Carlo Martinez, giovane palermitano, fonda l’omonima cantina. Da allora la cantina ha conosciuto un lento ma crescente sviluppo, impegnandosi costantemente nella ricerca della qualità.

La Cantina Martinez non produce solo Marsala, ma anche gli altri vini liquorosi della tradizione siciliana a base di uve aromatiche e ricche di dolcezza: zibibbo, malvasia, moscato.

Questo Sabato assaggeremo due tipologie di vini “fortificati”, della produzione Martinez, molto diverse tra di loro, espressioni autentiche e classiche di quel territorio e di quella tradizione:

Il Marsala Superiore Riserva Secco invecchiato 5 anni, prodotto con uve Grillo e Cataratto, alle quali vengono aggiunti, dopo la fermentazione, alcool di vino, la mistella (mosto fresco con alcool) e mosto cotto. Segue un lungo invecchiamento in botti di rovere. Il colore è ambra intenso; al naso si avvertono note di mandorla, fichi secchi e uva passa su un fondo vanigliato. In bocca è morbido e vellutato, ma netto e fragrante. Da provare con formaggi a pasta dura o erborinati. Eccellente con frutta e dolci secchi.

Lo Zibibbo Liquoroso Laus. L’uva è il Moscato di Alessandria, detto Zibibbo, certamente arrivato in Sicilia ai tempi delle dominazioni arabe. La raccolta è leggermente tardiva e la fermentazione viene bloccata con l’aggiunta di alcool di vino. Di un bel colore giallo dorato, al naso presenta sentori ricchi di mandorle, albicocca e zagara. In bocca si avverte subito il gusto tipico del moscato, una dolcezza non stucchevole bilanciata dalle note di mandorla ed un finale aromatico ed elegante. Ideale con la pasticceria in genere, con la frutta, come “correttivo” nel gelato ma anche, in abbinamenti un po’ più osée, con formaggi piccanti e/o erborinati.

In abbinamento, alcune specialità dal nostro banco gastronomia. Con lo zibibbo, in particolare, visto l’approssimarsi della Pasqua, abbineremo le Colombe di Loison (Veneto) e Fiasconaro (Sicilia)

Ti aspettiamo!

Come ogni sabato, in occasione della degustazione, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale

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