Le ultime novità

News

07

feb 2018

Monti Cecubi, tra storia e modernità. I vitigni autoctoni del Lazio meridionale. Sabato 10 febbraio 2018, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

Pubblicato da / in News / Nessun commento

I Monti Cecubi sono in effetti delle dolci colline che si estendono nell’entroterra tra Gaeta e Sperlonga. Zona vinicola e olivicola di antichissime tradizioni, terra d’origine dell’oliva itrana e del Cecubo, prestigioso vino celebrato da Plinio il Vecchio, Columella, Orazio*. E’ un comprensorio ricco di bellezze naturalistiche tra uliveti e foreste di sugheri tra i quali si aprono spesso squarci sullo splendido mare della Riviera di Ulisse.

L’azienda che ospitiamo questo sabato è la Monti Cecubi di Itri, nata verso la fine degli anni 90 per volontà del notaio Schettino di Formia che acquistò alcuni terreni in questa zona e si dedicò ad un certosino recupero dei vitigni autoctoni che su queste colline erano coltivati.

Dal 2013 l’azienda è diretta da Chiara Fabietti giovane enologa con una importante precedente esperienza nella nostra provincia, nel territorio del Cesanese. I vitigni coltivati sono soprattutto quelli autoctoni, a cominciare dall’Abbuoto, ma da qualche anno si stanno sperimentando anche vitigni di altre provenienze. Le coltivazioni sono condotte con protocolli biologici. La produzione comprende 3 bianchi, 3 rossi ed un passito, oltre a un ottimo olio, ovviamente da olive della cultivar Itrana. 

Due i vini che assaggeremo sabato: 

Thymos Bianco 2016, ottenuto da uve Boccabianca (varietà autoctona di falanghina), Uva Pane, San Giuseppe Bianco, Ciciniello. Mosti sottoposti a criomacerazione. Giallo paglierino con riflessi dorati. Profumo: fresco e minerale, con note di mela verde e pesca. In bocca è pieno e deciso, sapido e di spiccata mineralità, persistente. Abbinamenti gastronomici: vino dai caratteri complessi ed esclusivi. Si presta ottimamente come aperitivo o per accompagnare piatti di pesce crudo, fritture e crostacei. 

Abbuoto 2015. 100% uve Abbuoto, coltivato sul versante di Fondi, quasi sicuramente il vitigno da cui si otteneva il Cecubo, uno dei vini preferiti dagli antichi romani. Affinamento in botte grande. Rosso porpora. Profumo: sentori di prugna si fondono a note calde di caffè e cioccolato. Sapore: l’inizio di bocca è fresco e piacevolmente sapido. Il sapore poi si fa più complesso con un tannino elegante e cremoso. La lunghezza lascia note di cannella e caffè. Abbinamenti gastronomici: zuppe saporite, come la “pettola” (piatto tipico locale), carni rosse e formaggi stagionati. Da provare con il cioccolato.    

Ad accompagnare i vini, questa settimana avremo le “zazicchie” di Maiale e di Bufalo dell’Agromacelleria Antonio Lauretti di Amaseno e un fantastico formaggio elaborato da Antonello Egizi di Forme d’Autore di Balsorano.

Ti aspettiamo!

Come ogni sabato, in occasione della degustazione, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui prodotti in degustazione:

Solo per la giornata di Sabato 10 febbraio 2017:                                           

Thymos Bianco 2016 7,50invece di € 8,80 

Abbuoto 2015 9,90invece di € 11,90

*Se vuoi approfondire:

https://www.lucianopignataro.it/a/il-cecubo-di-masseria-schettino/78773/

http://www.monticecubi.it/

http://www.enoagricola.org/monti-cecubi-enologia-lazio-sud/

Selezionare il social network che si vuole utilizzate

We like you too :)

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Donec tincidunt dapibus dui, necimas condimentum ante auctor vitae. Praesent id magna eget libero consequat mollis.

News simili
Nessun commento

Enter the Discussion and post your Comment